Inverter ibrido

Un inverter solare è essenzialmente costruito come un inverter di rete in grado di gestire un banco di batterie, mentre un inverter ibrido può funzionare come un inverter di rete e soddisfare gli stessi scopi, cioè

Per convertire l’energia DC prodotta dall’impianto solare in energia AC compatibile con la rete locale (230VAC / 50Hz in Europa). Infatti, la corrente generata dall’impianto solare non può essere utilizzata direttamente poiché si tratta di una corrente continua, che varia in funzione di diversi fattori come l’irraggiamento solare, la temperatura, ecc… L’inverter ibrido convertirà quindi questa corrente continua in corrente alternata con la stessa tensione e frequenza di quelle presenti nelle prese, permettendo il consumo o l’esportazione della produzione solare.

  1. L’inverter ibrido sincronizzerà il suo segnale di uscita con quello della rete per immettere l’energia solare nella rete.
    Ogni inverter ibrido ha (o dovrebbe avere) una protezione anti-islanding integrata. È necessario che l’inverter ibrido smetta di immettere energia nella rete e si disconnetta fisicamente dalla rete in caso di guasto (in caso di un’interruzione della rete o di tensione e/o frequenza fuori da un certo intervallo). Esiste una norma europea chiamata “DIN V VDE 0126-1-1” che definisce le regole per il disaccoppiamento, e ci sono molte altre norme simili applicabili in varie aree geografiche. L’inverter ibrido incorpora quindi un relè che si aprirà per disaccoppiare l’inverter dalla rete elettrica se necessario.Oltre a queste funzioni di base, l’inverter ibridoConserva la produzione in eccesso in un sistema di accumulo di energia (batterie) prima di immetterla nella rete di distribuzione pubblica. Il risultato è un aumento del tasso di autoconsumo e dell’autonomia del sito.
    Utilizzare tutte le diverse fonti di energia disponibili sul sito (campo fotovoltaico, batteria, rete) quando la domanda di energia è alta. Per esempio, per un consumo istantaneo di 3kW, se i pannelli solari producono solo 1000W e la batteria può fornire solo altri 1000W, la rete pubblica fornirà solo i 1000W mancanti.Si prega di notare che ci sono attualmente un gran numero di inverter venduti come inverter ibridi, ma che sono in realtà una sorta di inverter off-grid “all-in-one” che incorpora un inverter e un caricatore. Il modo migliore per sapere se state davvero acquistando un inverter ibrido è quello di assicurarsi che sia conforme agli standard richiesti per la connessione alla rete elettrica nella vostra area geografica (ad esempio DIN V VDE 0126 in Europa). Se l’inverter non è conforme a questo standard, allora è un inverter off-grid.Una volta verificato che l’inverter è conforme al codice di rete locale, è anche necessario assicurarsi che abbia un’uscita di emergenza integrata, che viene utilizzata per alimentare una serie di dispositivi elettrici in caso di mancanza di corrente.Di seguito è riportato uno schema di un’installazione che incorpora un inverter ibrido IMEON.

Gli inverter ibridi prodotti da IMEON ENERGY combinano tecnologia all’avanguardia, alti rendimenti energetici e grande flessibilità di utilizzo. Infatti, gli inverter ibridi IMEON sono adatti a molteplici configurazioni:

Autoconsumo con batterie in loco collegate alla rete elettrica, con o senza backup
Autoconsumo senza batterie in loco, collegato alla rete elettrica, senza backup
Elettrificazione di siti isolati e remoti con batterie
Uso di batterie al litio o al piombo (gel, AGM…)
Possibilità di accoppiamento con un generatore diesel (vedi documentazione IMEON)

Gli inverter solari ibridi IMEON offrono molti vantaggi:

Alta efficienza
Intelligenza artificiale integrata in IMEON 3.6 e 9.12
Sistema operativo integrato in IMEON 3.6 e 9.12
Una delle più alte garanzie sul mercato
Possibilità di estendere la garanzia fino a 20 anni
Risultati significativi

Ecco i diversi dati forniti dai produttori di inverter ibridi e alcuni elementi da controllare:
Potenza nominale di uscita: Questo valore descrive la potenza che il vostro inverter può produrre continuamente, espressa in watt (W) o kilowatt (kW).
Tensione di uscita: data in V (volt) o Vac (volt di corrente alternata). È necessario assicurarsi che l’inverter selezionato possa sincronizzarsi con la rete locale nella vostra area geografica.
Efficienza massima: è la massima efficienza di conversione tra la potenza dei pannelli solari e la potenza dell’inverter (consumo diretto).
Tensione DC massima: data in V (volt) o Vdc (volt corrente continua), questa è la tensione di uscita del campo solare che non deve essere superata. Quando si dimensiona l’installazione, le specifiche dei pannelli solari (compresi i coefficienti di temperatura) devono essere prese in considerazione per definire il numero di pannelli che possono essere accoppiati all’inverter.
Corrente massima continua: comunicata in ampere (A), è la corrente prodotta dal campo solare, misurata all’ingresso del pannello solare dell’inverter.
Gamma di tensione MPPT: data in V (volt) o Vdc (volt corrente continua), questa è la gamma di tensione del campo solare in cui l’inverter è in grado di produrre elettricità. Quando si dimensiona il sistema, è importante assicurarsi che i pannelli siano in grado di fornire una tensione in questa gamma durante il funzionamento.
Tensione di partenza: data in V (volt) o Vdc (volt corrente continua), questa è la tensione alla quale l’inverter è in grado di produrre elettricità. Quando dimensionate la vostra installazione, dovete assicurarvi che i pannelli siano in grado di fornire una tensione superiore a questo valore.
Corrente massima di carico: Questo valore è dato in A (ampere). È importante assicurarsi che questo valore sia coerente con la potenza nominale di uscita dell’inverter. Per esempio, per un inverter da 3kW, è opportuno avere una corrente di carica di 60A per un banco di batterie da 48V alla tensione nominale perché, in questo modo, è possibile caricare quasi tutta la produzione istantanea nelle batterie. Se il caricatore è sottodimensionato, c’è il rischio di perdere parte dell’energia generata dalla batteria.
Corrente massima di scarica: Questo valore è dato in A (ampere). È importante assicurarsi che questo valore sia coerente con la potenza dell’inverter. Per esempio, per un inverter da 3kW, è opportuno avere una corrente di scarica di 60A per un banco di batterie da 48V alla tensione nominale perché, in questo modo, è possibile alimentare tutta la potenza prelevata dall’inverter dalla batteria ed evitare così di prelevare energia dalla rete.
Tensione nominale del banco batterie o gamma di tensione delle batterie: espressa in V o Vdc, dà un’idea della configurazione del banco batterie da considerare in funzione delle batterie scelte (moduli da 48V o batterie da 12V, 6V, 2V, in serie o in parallelo…).
Tempo di trasferimento: questo dato viene comunicato solo per gli UPS con funzione di backup. È il tempo necessario per passare dalla modalità collegata alla rete alla modalità standby (alimentazione di emergenza). Se il tempo di trasferimento è inferiore a 20ms, l’alimentazione non viene interrotta.
Certificazioni: Poiché l’inverter è collegato alla rete elettrica pubblica, è obbligatorio che sia conforme alle norme in vigore nella vostra area geografica.
Tipo di inverter: l’inverter può essere con trasformatore o senza trasformatore (TL). Gli inverter senza trasformatore hanno generalmente un’efficienza di conversione più alta rispetto agli inverter basati su trasformatore. Assicuratevi che i pannelli che avete scelto siano compatibili con l’inverter.

Di seguito una tabella che mostra i vantaggi dell’inverter ibrido Imeon:

Ibrido
Autoconsumo +++
Elettrificazione di siti isolati +++
Back-Up +++
Rendimento +++
Gestione della batteria +++
Facilità di installazione +++
Risparmi sui costi +++
Prezzo +